Dopo l'inverno, la fauna alpina si risveglia
La fauna alpina è il grande patrimonio di un territorio, quello di Recoaro Terme e delle Piccole Dolomiti, che ci offre paesaggi ed incontri mozzafiato immersi in una natura ancora intatta e generosa.
In primavera, dopo il lungo periodo invernale, gli animali riprendono la piena attività: escono dalle tane e dai nidi o tornano dopo l'inverno passato in posti più caldi, aprono la stagione degli amori e si preparano a dare alla luce i piccoli.
Questo diventa il periodo migliore per visitare questi luoghi, immergersi nella natura: durante una camminata, una escursione guidata o il trekking lungo i tanti sentieri, osservare a distanza ravvicinata animali come il camoscio, la marmotta e la poiana, assieme a diverse specie di rettili, anfibi e insetti, rende ancor più magiche le giornate all'aria aperta.
Nelle praterie alpine si possono incontrare facilmente le marmotte
La marmotta (marmota marmota) è uno degli animali più rappresentativi della biodiversità delle Piccole Dolomiti Vicentine, relativamente facile da incontrare tra aprile e ottobre nelle praterie alpine e sulle pietraie, ad una altitudine che va dai 1200 metri di quota in su: ottimi i posti di avvistamento sopra il passo della Lora, in località Gazza, e nei vari vari e spiazzi raggiungibili facilmente dal rifugio Campogrosso, un po' in ogni direzione.
Chiamato anche sentinella delle Alpi per il suo inconfondibile sistema di allarme, questo roditore dalla vista acuta in caso di pericolo allerta il suo numeroso gruppo con grida penetranti, simili a dei fischi, chiaramente udibili fino a un chilometro di distanza in linea d'aria.
Questi fischi caratteristici sono dei veri e propri segnali di allarme, diversi per modulazione e intensità a seconda della minaccia in arrivo e della sua vicinanza: un unico grido segnala un pericolo proveniente dall'alto, forse una poiana, mentre i predatori avvistati di lato vengono segnalati con una serie di fischi... se riuscirete ad avvicinarvi, li sentirete sicuramente!
Con questo segnale di allarme, una marmotta sempre di vedetta, avvisa tempestivamente l'intera colonia del pericolo in agguato e può mettersi al riparo nei cunicoli scavati nel terreno. Questa efficiente rete di segnalazione è utile anche ad altri animali come i camosci, che utilizzano questi segnali per darsi a loro volta alla fuga.
a marmotta è, tra i mammiferi della fauna alpina delle Piccole Dolomiti, l'unico che in autunno inoltrato va in letargo, rifugiandosi, riunita a tutto il gruppo, nella parte più profonda e riparata della tana, ben isolata con erba secca, e sopravvive grazie alle scorte di grasso corporeo accumulate, per risvegliarsi la primavera successiva.
Nel cielo volteggiano uccelli delle Alpi, come le poiane e i rondoni alpini
Un altro affascinante avvistamento è la poiana comune europea (buteo buteo): un uccello rapace dalle abitudini diurne che predilige le aree semi-boschive, ma nidifica anche sulle pareti rocciose.
E' frequente osservarla durante l'attività di caccia, mentre sfrutta le correnti ascensionali e sorvola i pascoli di alta quota, o posata in attenta osservazione di possibili prede dall'alto di alberi isolati o pali.
Le altre specie di uccelli facili da avvistare sono il rondone alpino (Tachymarptis melba) che migra in maggio dall'Africa per riprodursi, oltre a uccelli più comuni e conosciuti come il pettirosso e il merlo che si possono incontrare nelle aree boschive e nelle zone verdi del paese, dove sono molto diffusi e dove vivono in tranquillità.
Il fascino e l'agilità del camoscio lasciano senza fiato chi lo osserva!
Il camoscio alpino (rupicapra rupicapra) è un erbivoro schivo, ma non è difficile avvistarlo data la popolazione abbondante della zona montuosa attorno a Recoaro Terme. Sopra il limite arboreo, nelle praterie alpine di alta quota o mentre si arrampica agilmente sulle pareti rocciose dei versanti ripidi e scoscesi, lo si trova già a 1000 metri di altitudine.
In primavera il suo manto assume la tipica colorazione estiva più chiara e, tra la metà di maggio e la metà di giugno, le femmine partoriscono in sincronia i piccoli capretti che si potranno osservare assieme alle madri sui pascoli alpini, in quadretti davvero emozionanti.
Sono abbondanti in zona e si possono quindi vedere un po' ovunque, anche se in alcune zone non mancano davvero mai... l'importante è non disturbarli, altrimenti fuggono rapidamente, senza lasciare traccia.
Serpenti e serpentelli: la vipera è rara e diventa aggressiva solo se disturbata!
Tra i rettili troviamo nei pascoli e ai margini dei boschi lo sfuggente orbettino (anguis fragilis), che sembra in tutto e per tutto ad un serpente, ma è in realtà una innoqua lucertola.
Più impegnativo può essere l'incontro con la vipera comune (vipera aspis) che può diventare aggressiva quando viene molestata o calpestata: in primavera e in autunno, quando le temperature sono più fresche, questi serpenti amano riscaldarsi al sole ed è probabile la loro presenza nei prati, nei pascoli e soprattutto sulle pietraie, dove basterà fare attenzione a dove si appoggiano piedi e mani, per evitare conseguenze spiacevoli!
Gli animali non mancano, sono bellissimi da osservare nel loro habitat, e vanno rispettati: non bisogna disturbarli, non bisogna schiamazzare o fare rumori forti mentre si passeggia... altrimenti, giustamente, scappano!