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La montagna: Le Piccole Dolomiti Vicentine

La montagna: Le Piccole Dolomiti Vicentine

Le Piccole Dolomiti, conosciute anche come Piccole Dolomiti Vicentine, sono una catena montuosa appartenente al gruppo delle Prealpi Vicentine, che si staglia tra l'altopiano dei Monti Lessini e l'altopiano di Asiago, delimitate a est dal Pasubio, mediante il Pian delle Fugazze. Sono situate al confine fra le province di Vicenza, Trento e Verona.
Montagne imponenti ma non vertiginose, con zone verdeggianti e pianeggianti, offrono paesaggi stupendi, ma soprattutto la possibilità di praticare tutte quelle attività sportive tipiche dell'ambiente Dolomitico!

Dagli sport di montagna, quali l'escursionismo di qualsiasi livello, il trekking, l'arrampicata, il free climbing
agli sport di tutti i giorni come il calcio,il calcetto,il pattinaggio su pista,il pattinaggio su ghiaccio,la pallavolo,il beach volley, il tennis
... senza dimenticare il volo a vela, il parapendio,i parchi giochi per i più piccoli, le bocce, la mountain bike, il ciclismo e le ciaspolade e lo sci in inverno!

Le Piccole Dolomiti percorrono una trentina di chilometri, svettando verso l'alto con Cima Carega a 2259 metri, maestose con la loro conformazione tipica dolomitica, caratterizzata da guglie, ripide gole e pareti scoscese.
Il loro nome deriva chiaramente dalle loro sorelle maggiori, le Dolomiti, a causa della dolomia che le costituisce e a cui si aggiunge l'aggettivo "piccole" per la loro altitudine inferiore. Il termine è stato coniato da Francesco Meneghello nel 1925 trattando le montagne della zona in un articolo comparso nella rivista edita dal CAI.
Molto belle paesaggisticamente, offrono scorci molto suggestivi e hanno la particolarità di poter essere facilmente raggiungibili anche dall'escursionista non molto allenato, permettendo un approccio sportivo dedicato a tutti, dall'appassionato ed esperto arrampicatore in cerca di emozioni, alla famiglia in vacanza e in cerca di relax.
Essendo i primi rilievi che si incontrano salendo dalla pianura veneta, nelle giornate più serene permettono meravigliosi panorami sui paesi sottostanti, sul mare Adriatico e sugli Appennini.

Le Piccole Dolomiti sono montagne molto interessanti dal punto di vista alpinistico, offrendo pareti rocciose interessanti per gli scalatori come quelle sul Baffelan. Sono presenti vie in roccia di ogni difficoltà e grado; il sesto grado venne superato per la prima volta dall'alpinista recoarese Gino Soldà. Di particolare interesse alpinistico sono i vaj, stretti ed impervi solchi scavati dall'erosione dell'acqua e particolarmente suggestivi, trattandosi a volte di profonde incisioni con pareti rocciose verticali.

Le Piccole Dolomiti possono essere suddivise in tre sottogruppi dalle caratteristiche morfologiche ben definite e diverse fra loro:

  • la Catena delle Tre Croci tra Recoaro e l'alta Valle del Chiampo: fra la Sella del Campetto e il Passo delle Tre Croci (o della Lora)
  • il Gruppo del Carega (2259 m), massima elevazione della zona: fra il Passo delle Tre Croci (o della Lora) e il passo di Campogrosso
  • il Gruppo del Sengio Alto: fra il passo di Campogrosso e il Pian delle Fugazze con il noto torrione del Baffelan, l'icona di tutti gli alpinisti vicentini, ed il caratteristico monte Cornetto. E' la cerniera tra Pasubio e Carega.

I rifugi alpini nelle Piccole Dolomiti

Proprio sotto Cima carega, troviamo il rifugio M. Fraccaroli, uno dei molti classici e accoglienti rifugi alpini, non è raggiunto da alcuna strada, ma solo da sentieri, ma permette soste rilassanti e rigeneranti con i molti servizi e con l'ottimo minestrone!
Tra i vari rifugi troviamo:

  • Rifugio Toni Giuriolo (1457 m) presso il passo di Campogrosso
  • Rifugio Piccole Dolomiti (1135 m) presso la località Guardia
  • Rifugio Scalorbi (1767 m) presso il passo Pelagatta
  • Rifugio Mario Fraccaroli (2230) presso Cima Carega
  • Rifugio Cesare Battisti (1265 m) presso la località Gazza
  • Rifugio Bepi Bertagnoli (1250 m) presso la località Piatta
  • Rifugio Monte Falcone (1606 m) presso la Sella del Campetto

L'escursionismo e l'arrampicata nelle Piccole Dolomiti
Il Monte Pasubio e la Grande Guerra

L'escursionismo di qualsiasi livello e il trekking sono molto praticati, dal momento che le Piccole Dolomiti offrono una grande varietà di itinerari e di ogni tipo di difficoltà: ciò è dovuto al fatto che durante la Prima Guerra Mondiale furono fortificate dall'esercito italiano: questo fatto permise di ampliare la preesistente rete di sentieri che le solcano, ne è un esempio la Strada delle 52 Gallerie, opera straordinaria di ingegneria militare che conduce dalla Bocchetta Campiglia alle Porte del Pasubio.
Il Pasubio è invece il massiccio più conosciuto delle Piccole Dolomiti Vicentine, anche da chi non è del posto, perché, oltre alle caratteristiche alpinistiche comuni ai grandi monti, essendo stato teatro di cruenti scontri durante la Prima Guerra Mondiale, offre all'escursionista la possibilità di venire a contatto con la realtà di una guerra di trincea che ha lasciato segni indelebili sulla montagna, che ancora oggi si possono osservare.
Sono presenti numerose trincee, scavi e resti di baraccamenti. Il Dente Italiano è una delle zone più suggestive del Pasubio perché nel 1917, in quella che poi è stata chiamata la guerra di mine, fu fatto saltare con un enorme quantitativo di esplosivo dalgi austriaci (propio mentre gli italiani stavano facendo la stessa cosa sotto il Dente Austriaco) e oggi si presenta come un enorme ammasso di detriti. Per quanto riguarda la guerra e non solo, uno degli itinerari più caratteristici è il Sentiero delle 52 Gallerie del Pasubio!

Le Guglie tipiche delle Piccole Dolomiti

Un confronto con le sorelle maggiori, le Dolomiti: l'altitudine raggiunta è sicuramente inferiore, ma questo nulla toglie al fascino delle guglie delle Piccole Dolomiti.
Alcune di spettacolare importanza sono le guglie del Fumante.
La Guglia GEI è la seconda delle guglie che caratterizzano la superba facciata nord del Fumante: elegante e dolce come una madre che vigila sulla più minuta e vicina guglia del Milite, la Guglia GEI, raggiunge i 1.765 m. di quota ed è stata probabilmente la prima ad essere risalita, separata da un canale, che termina in forcella su strapiombo ad est, dalla sorella Guglia Negrin.

Chi le conosce, le riconosce ovunque, ma chi non le conosce bene, potrebbe accomunarle senza troppi problemi. Anzi, una gita ad altitudine moderata potrebbe invitare l'alpinista meno esperto ad un allenamento serio ma alla portata di tutti in vista di traguardi più importanti!

Bed and Breakfast: dove l'ospitalità è di casa, tra le montagne delle Piccole Dolomiti

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