La storia delle indispensabili suole Vibram
Le suole Vibram sono uno dei pochi elementi assolutamente imprescindibili per un alinista o un amante del trekking. Non sono delle suole, sono "le" suole.
Da oltre 70 anni basta la parola per evocare un mondo intero. Pochi conoscono però la storia che si nasconde dietro il logo giallo delle celeberrime suole.
L'alpinista Vitale Bramani era una nota guida, in attività del decennio degli anni trenta. Nel 1935 Bramani fu testimone di una sciagura nei pressi di Punta Rasica, sulle Alpi Occidentali. Sei scalatori persero la vita per il freddo.
Ai tempi la tecnologia applicata all'alpinismo era decisamente a livelli primordiali, dopotutto si parla di pionieri dell'arrampicata. La spedizione era stata colta da un'improvvisa bufera di neve. I calzari che indossavano per affrontare la parete erano semplici pedule di corda. I pesanti scarponi chiodati erano stati, come d'uso, utilizzati per affrontare l'avvicinamento alla parete e furono lasciati alla sua base per essere recuperati al ritorno. La neve e il ghiaccio hanno sepolto gli scarponi della spedizione, che si è trovata inaspettatamente la gelo senza protezioni.
Vitale Bramani comprese immediatamente che l'inadeguatezza degli strumenti fu la causa di quella tragedia e sicuramente di tanti altri incidenti e decise di sviluppare un nuovo tipo di suola che permettesse di costruire degli scarponi in grado di consentire non solo l'avvicinamento alla montagna ma anche la scalata delle pareti di roccia.
In collaborazione con Leopoldo Pirelli, studiò una mescola di gomma vulcanizzata che rivoluzionò il mercato delle calzatecniche.
Il marchio Vibram nasce dal suo nome Vi-tale Bram-ani. Nel 1937 Ettore Castiglioni e Vitale Bramani conquistavano per primi la parete di nord-ovest del Pizzo Badile sperimentando assieme le suole Vibram. Nel 1954 gli alpinisti italiani dell'ascesa al K2 indossavano scarponi con suola Vibram.
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