Settimana bianca, neve e sci
Il turismo invernale non è sempre stato così come lo conosciamo: alberghi hotel e B&B tra montagne e neve, impianti di risalita, sci da fondo e sci da discesa, sport invernali tra rifugi, feste e locali...
Il turismo invernale nasce a Saint-Moritz
Tutto ebbe inizio nel 1863, anno in cui un anziano albergatore di Saint-Moritz decise di non chiudere il suo albergo per la stagione invernale, dando così inizio ad una lungimirante innovazione del turismo invernale, con strutture di accoglienza aperte, creazione inizialmente di ferrovie e di cremagliere e poi di altri di servizi che potessero agevolare le persone nel raggiungere i pendii innevati e godere dei moltissimi sport e delle attività da svolgere nella neve.
Nel 1901 apre l'Hotel Cristallo di Cortina d'Ampezzo, nel 1908 viene messa in funzione la prima funivia per il trasporto turistico in Svizzera, ma solo verso il 1930 iniziano a svilupparsi e attrezzarsi le valli delle Alpi e delle Dolomiti, moltiplicando alberghi e hotel ed installando impianti di risalita per il grande sviluppo dello sci alpino e la diffusione dei belvedere. Sempre nel 1930 viene pubblicata la prima carta degli itinerari sciistici e vengono create le "slittovie", per limitare la fatica della salita per gli sciatori.
Iniziano a essere urbanizzate nuove aree e si parla di opere ingegneristiche di grandi importanza, come ad esempio del traforo del Monte Bianco.
La nascita della prima seggiovia, cui seguirono funivie, slittovie, ski-lift
E' solo nel 1947 che viene creata la prima seggiovia, che porta il grande vantaggio di essere utile sia in inverno che in estate.
A ritmo frenetico nascono funivie, slittovie, seggiovie e ski-lift. Ad altrettanto ritmo frenetico di intensificano le pubblicazioni e le pubblicizzazioni delle attività turistiche invernali, si creano e si ampliano le strutture turistiche.
Lo sci alpinismo diventa lo sci di pista, e resta sci alpinismo solo per i pochi eletti che ancora trovano poetica la fatica della salita e il fascino della discesa tecnica e controllata.
Soprattutto dopo le olimpiadi invernali del 1956 a Cortina gli italiani si innamoreranno dello sci da discesa, soprattutto i giovani, scatenando il dibattito su temi del tipo "i giovani non amano più le salite" e "giovani che cercano il gancio scansa-fatiche".
Oggi si torna ad amare la fatica che la montagna offre agli sportivi
Oggi il processo sembra invertito: i cambiamenti climatici fanno apprezzare a molti la possibilità di variare itinerari e percorsi con lo sci alpinismo senza dover percorrere le piste battute, fanno amare gli sport annessi come le passeggiate con le ciaspole o lo sci da fondo, mentre la crisi non aiuta nella scelta dei budget da investire, facendo favorire quei posti e quelle proposte che possono unire il fascino dell'inverno, nella neve e dell'attività all'aria aperta con le soluzioni non troppo costose.