Fin dalle origini: le rievocazioni storiche
Solo una cosa è certa: il rievocare esiste da quando esiste l’uomo
Alcune voci ci raccontano che la prima rievocazione storica, nasce proprio dal desiderio di Napoleone di celebrare la sua vittoria a Marengo, che venne ricreata a quel tempo grazie a prigionieri austriaci.
A metà dell’ottocento poi, i nostri primi giovani romantici, attratti essenzialmente dalla febbre del Risorgimento, indirizzarono la loro attività letteraria in favore della Causa, privilegiando alcuni fattori del Romanticismo legati allo storicismo, al nazionalismo e alla rievocazione del Medio Evo. E’ in quest’epoca che Alfredo D’Andrade progetta e fa costruire il Borgo del Valentino a Torino, primo esempio di Architettura rievocativa del periodo medievale. Senza dimenticare i giochi d’arme rinascimentali, influenzati da Tito Livio, della Compagnia de’ Bardotti, di cui si ha notizia a Siena.
Di una cosa si piò essere certi: fin dall’antica Roma abbiamo documenti che ci parlano di rievocazione. I ricchi signori romani, infatti, amavano rievocare le loro stesse battaglie, inscenandole attraverso le famose Naumachie (battaglie navali riproposte all’interno degli anfiteatri debitamente riempiti d’acqua) o mettendole in scena con testi classici portati dall’antica Grecia.
Sicuramente il rievocare esiste da quando esiste l’uomo, quasi si trattasse di un ricercare il nostro passato per vivere meglio il presente.
In Italia vediamo nascere le prime rievocazioni storiche, come le conosciamo oggi, attorno ai primi del ‘900 (la Quintana di Ascoli Piceno, il Palio del Saracino ad Arezzo, Il Palio di Siena, il Palio Estense a Ferrara, e molte altre) che verranno interrotte solo negli anni della II Guerra Mondiale, per ovvi motivi di sicurezza, e che già all’epoca avevano un forte richiamo sul pubblico, muovendo migliaia di spettatori.
Attorno al 1980, a Torino nasce il primo gruppo di ricostruzione storica per rievocare l’assedio della città subito da parte delle truppe francesi, il Pietro Micca, oggi composto da un centinaio di partecipanti. E tuttavia negli anni novanta che, affascinati dalle notizie provenienti dall’Inghilterra, dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna e dall’America, esplode il fenomeno della ricostruzione storica (gli anglosassoni la chiamano Living History o Reenactment) e si formano i Gruppi Storici o Gruppi di ricostruzione storica, costituiti tanto da poche unità quanto da decine e decine di persone, che propongono la storia al pubblico applicando prima di tutto la ricerca, la sperimentazione, lo studio, riportando alla luce aspetti anche tecnici della vita dell’uomo vissuto centinaia o migliaia di anni fa.
Ed è così che in Italia oltre ai cortei storici, si cominciano a vedere accampamenti medievali o di altre epoche, dove al loro interno si vedono fanti, artigiani, massaie, musici ed altro ancora fedelmente riprodotti.
Ma l’Italia non è solo Medioevo, è anche antica Roma, è Rinascimento, è periodo Napoleonico, è Risorgimento, ed è qui a Recoaro Terme “primi del novecento”… fino ad arrivare agli anni che hanno visto il secondo conflitto, ripercorrendo lunghi archi di tempo.
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